Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

254960
Saltini, Guglielmo Enrico 15 occorrenze
  • 1862
  • Le Monnier
  • Firenze
  • critica d'arte
  • UNIFI
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Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

che fece sul Serchio, e la ricostruzione in città del teatro del Giglio quale oggi si vede, sono opere pregevoli; singolarmente quest’ultima, che ha

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fabbriche di sai borace del conte Larderell che ha m. 21,595 d’altezza e magazzini annessi ai due capi, in comunicazione tra loro per mezzo di una botte

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mano il decreto che ne ordina l'erezione; Brunellesco, ravvolto anch’esso in amplio panneggiato, sostiene con la mano sinistra una tavola, ha nella

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, e moglie di un pittore forestiero che da lungo ha stanza in Firenze, meritano nuova e più larga testimonianza d’onore all’artista. Quest’ultimo

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rifiorire tra noi, dandole maggiore incremento e molto più utili applicazioni. A chi ha veduto il R. Museo fiorentino di Fisica e Storia Naturale, non sono

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Però non crederemmo avere sodisfatto intiero l’obbligo nostro, se dopo aver parlato della Scultura, non ricordassimo quel bravo CLEMENTE PAPI, che ha

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merito, ma nel disegnare ed incidere le cose anatomiche. Attendono oggi a quest’arte DEMETRIO SERANTONI figlio di Antonio, che ha inviato alla Esposizione

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non ha di lui che un sol quadro nella Chiesa di San Frediano, esprimente il transito di Sant’Anna. — STEFANO TOFANELLI (n. 26 settembre 1750, m. 30

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Capponi, e quella molto terribile scena della peste di Firenze, che ha fatto sempre la confusione dei detrattori del Sabatelli; vogliamo dire di coloro, che

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alla grande Inghilterra, che ne ha ospitato alcuni saggi nel palazzo della Esposizione Internazionale di Londra, insieme con quelli delle altre

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. E il progresso ha da considerarsi in lui tanto maggiore, quanta più verità e studio della natura traspare nelle sue opere. Oggi una lodevole scuola

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la Musica Sacra (1841) lo fece conoscere artista di merito singolare. Nella correzione del disegno ha pochi che lo pareggino, e nelle sue

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ornati di stranissime fogge; la seconda barocca nell’insieme e nel disegno scorretta, non ha altro pregio tranne la tenacità della materia, la quale

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la Bella di Tiziano e la Madonna della Seggiola. E di recente il solerte e valentissimo artista, ha intagliato due rami che ancora non sono di pubblica

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Firenze, ed oltre ad avere maestrevolmente inciso il Carlo V a cavallo del Wandick, e un bellissimo ritratto del letterato Giuseppe Borghi, ha fatto tra

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